Dalla nascita alla socializzazione

Il comportamento è il risultato delle dotazioni genetiche e delle importantissime influenze esercitate dall’ambiente in cui il cucciolo cresce.

Ambiente inteso sia in senso sociale (cioè il suo gruppo, la sua famiglia), sia fisico (la sua casa, i suoi spazi).

L’ambiente, infatti, può esercitare un’azione benefica o deleteria sullo sviluppo del cucciolo.

Le capacità di adattamento possono migliorare e affinarsi, se l’ambiente messo a disposizione dall’allevatore sarà vario e stimolante. Oppure, al contrario, divenire progressivamente non funzionali all’ambiente, se mancano le esperienze positive.

Le esperienze precoci costituiscono, quindi, un fattore fondamentale perché il cucciolo cresca con un corretto sviluppo comportamentale. Specialmente determinante è il periodo della socializzazione, una finestra che si apre verso il mondo e che, attraverso la conoscenza degli altri esseri viventi e non, influenza la formazione del carattere e della personalità di ciascun cane.

Ma prima di arrivare ad aprirsi al mondo, il cucciolo vive due importanti periodi: il periodo neonatale e il periodo di transizione.

Il periodo neonatale va da 0 a 14 giorni: i cuccioli alla nascita sono sordi e ciechi, ma anche in questa fase precoce sono state osservate primitive forme di apprendimento. In questo periodo l’influenza dell’ambiente esterno è piuttosto limitata e i cuccioli usano quei sensi che hanno sviluppato: tatto, olfatto, gusto, equilibrio, per trovare il capezzolo e nutrirsi.

Subito dopo la nascita cominciano a muoversi sollevandosi appena un filo con le zampe interiori e solo tra i 6 e i 10 giorni cominciano a sostenersi. Hanno ben chiaro cosa è bene per la loro sicurezza e cosa è male: essere soli è pericoloso, e i neonati sono provvisti di una serie di vocalizzi molto sonori per richiamare la madre ed essere recuperati (il “richiamo del cucciolo perduto”).

Il periodo di transizione va da 14 a 21 giorni: nella terza settimana di vita si assiste ad un progressivo sviluppo neurologico, migliorano le attività motorie e si attivano due sensi fondamentali: vista e udito.

Alla fine della terza settimana, il cucciolo comincia a stare seduto e si regge sulle quattro zampe. Gli occhi, fino a quel momento sigillati da una sorta di collante naturale, si aprono e iniziano a vedere, lo stesso per l’orecchio: il condotto uditivo esterno si apre e da questo momento gli stimoli acustici assumono sempre più importanza. Per usare entrambi questi sensi, tuttavia, occorreranno alcuni giorni di perfezionamento.

Compare il cosiddetto “riflesso di soprassalto”: battendo le mani il cucciolo sussulta perchè ora è in grado di percepire le vibrazioni sonore. Minzione (pipì) e defecazione (cacca) sono ancora prevalentemente stimolate dalla madre. Nella terza settimana le capacità di apprendimento del cucciolo si affinano, di pari passo con lo sviluppo del sistema nervoso e, da una fase nella quale i contatti attivi con l’ambiente sono scarsi, entriamo nel periodo dalla socializzazione.

Il periodo della socializzazione

Il cucciolo impara a comunicare e a relazionarsi con il mondo esterno. Il comportamento del cane adulto verrà influenzato in maniera preponderante dalle esperienze fatte tra le 3 e le 12-14 settimane di vita.

Questo periodo, detto anche periodo critico (imprintig) è relativamente lungo, consentendo una accurata e profonda elaborazione delle diverse esperienze, anche a livello cognitivo. Inoltre, durante queste settimane, si susseguono, anche sovrapponendosi, fasi diverse nelle quali il cucciolo è più preparato a sviluppare determinati comportamenti per trovarsi “nelle condizioni giuste al momento giusto”.

Ciò che viene appreso durante questo periodo ha carattere permanente e influenzerà tutta la sfera comportamentale.

È evidente che l’ambiente più giusto per crescere sia quello con la maggior varietà di oggetti, rumori, persone e animali, con cui i cuccioli possano entrare in contatto in modo positivo.

Il cucciolo dovrebbe conoscere, prima del termine del periodo sensibile, l’ambiente in cui vivrà da adulto. A volte questo non è possibile e, se l’adozione avviene dopo le 12-13 settimane, il fatto di averlo abituato a sperimentare stimoli nuovi, costituisce un’ottima “palestra di adattamento”.

Un cane che è stato isolato dal mondo esterno nei primi tre o quattro mesi di vita ha moltissime probabilità di divenire un individuo problematico, ad esempio pauroso, o quanto meno di non riuscire mai a esprimere appieno tutte le sue potenzialità.